Il LUTTO è definibile come uno:
“…stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo, che ha fatto parte integrante dell’esistenza. La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo; o un oggetto interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale e simili (Galimberti).
Cos’è :
Con il termine “lutto”, in psicologia, s’indica lo stato d’animo che si vive in seguito alla perdita di una persona cara. Questo processo psicologico doloroso può mettersi in moto non solo dopo la morte ma anche nel caso di una separazione, di altri avvenimenti legati all’abbandono o alla fine di una relazione importante. Elaborare il lutto è fondamentale per poter riprendere a vivere nuovamente con serenità.
Cos’è l’elaborazione del lutto?
Con elaborazione del lutto s’intende tutto il processo di rielaborazione legato alla perdita di una persona cara. Questa fase può essere molto dolorosa ed è solitamente caratterizzata da sentimenti quali tristezza, rabbia, colpa o senso di vuoto. Si tratta comunque di un processo fondamentale per evitare che questa situazione possa trasformarsi in lutto patologico e creare un trauma che si ripresenterà nel futuro, causando la comparsa di diversi disturbi.
Quali sono le fasi principali:
Le principali fasi del lutto sono state descritte da Elizabeth Kübler Ross, una psichiatra svizzera. L’elaborazione si sviluppa in cinque fasi:
- Negazione: si nega l’accaduto a causa dello stato di shock dovuto alla perdita;
- Rabbia: in questa fase si tende a dare la colpa a qualcuno, ad esempio agli altri familiari, perché si tende a pensare che la situazione sia ingiusta;
- Contrattazione: la fase di contrattazione definisce quel momento nella vita della persona che ha subito un lutto durante la quale essa cerca di capire cosa è in grado di fare, o meglio, in quali situazioni è in grado di nuovo di investire emotivamente. Una fase di vero e proprio “negoziato” intrapreso con diversi soggetti che possono cambiare in base ai valori della persona (le altre persone care, figure religiose etc). È una fase in cui la persona cerca di riprendere il controllo della propria vita facendo leva su un possibile “patteggiamento”;
- Depressione: fase in cui la persona inizia a prendere atto di ciò che ha perso (o sta perdendo). Possiamo dividere questa fase in due tipologie di depressione: una reattiva, nella quale la persona inizia a prendere atto delle parti di sé che con il lutto ha perso (legami affettivi/emotivi, aspetti della vita quotidiana, etc.) ed una preparatoria, nella quale la persona inizia a prendere coscienza che ribellarsi al lutto non è possibile;
- Accettazione: l’ultima fase dell’elaborazione del lutto consiste nell’accettare la perdita e si è pronti a riprendere in mano la propria vita.
Vari tipi di lutto:
Non tutte le persone vivono il lutto nello stesso modo è possibile distinguere diversi tipi, fra cui:
- Anticipato: le fasi del lutto iniziano a manifestarsi prima della perdita in sé, in quanto ci si aspetta già la separazione, ad esempio in caso di malattia o di divorzio;
- Ritardato: in questo caso, l’elaborazione del lutto arriva più tardi perché la persona che lo soffre cerca di ignorare la situazione;
- Inibito: la difficoltà di esprimere le proprie emozioni, e quindi di elaborare correttamente il lutto, porta all’evitamento della situazione, ad esempio attraverso il consumo di droghe;
- Cronico: non si riesce ad elaborare il lutto e il ricordo della persona continua ad essere doloroso anche dopo diversi anni dall’accaduto.
Quali sono le manifestazioni esterne?
Quando si vive un lutto, durante le fasi di elaborazione, si vivono una serie di sintomi e conseguenze sia a livello psicologico che a livello fisico. Le principali manifestazioni sono:
- pianto;
- disturbi del sonno;
- mal di testa;
- stanchezza;
- disturbi del comportamento alimentare;
- dolori muscolari;
- tristezza;
- perdita o aumento di peso;
- apatia;
- rabbia;
- nervosismo;
- pensieri ricorrenti;
- attacchi di panico;
- isolamento;
- senso di colpa;
- angoscia.