ORTORESSIA

Deriva dal greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito) e indica l’ossessione psicologica per il mangiare sano.

L’ORTORESSIA è l’ossessione maniacale per i cibi sani. E’ presente una forte attenzione verso le numerose diete esistenti sul mercato ed è caratterizzata dalla preselezione ossessiva degli alimenti che nel tempo, può diventare pericolosa.

La persona è controllata da un vero e proprio fanatismo alimentare, un complesso di superiorità basato sul cibo che lo porta a disprezzare chi non mangia sano; che finisce per acquisire le sembianze di un disturbo alimentare.

Molto spesso è connessa ad una forte paura di ingrassare o ad una paura ipocondriaca di non essere in perfetta salute.

I pensieri tipici:

Chi soffre di ORTORESSIA, è imprigionato in un circolo vizioso nel quale, le regole, se trasgredite, creano un forte senso di colpa che porta inevitabilmente ad un irrigidimento ulteriore delle regole stesse (soprattutto in ambito alimentare).

Alla base esiste anche una paura nel provare piacere, dove quest’ultimo viene percepito come nocivo.
Ciò si manifesta ad esempio nel disgusto verso cibi succulenti, per paura che questi possano essere dannosi per la sua salute.

Comportamenti dell’Ortoressia:

Comportamenti tipici sono:

  • Spendere più di tre ore al giorno a pensare al cibo, per la ricerca, l’acquisto e la preparazione del cibo;
  • Selezionare il cibo più per i benefici sulla salute che per il gusto,
  • Sentirsi in colpa qualora non si segua la dieta abituale,
  • Sentirsi padroni di se stessi solo se si mangia nel modo ritenuto corretto.
  • Pianificazione in anticipo dei pasti
  • preparazione scrupolosa e ossessiva del cibo che deve seguire precise procedure; ad esempio utilizzare solo certi tipi di pentole o certi tipi di cotture.

Sintomi dell’Ortoressia:

Sintomi tipici sono:

  • Ruminazione ossessiva sul cibo. La persona può trascorrere più di 3-4 ore al giorno a pensare a quali cibi scegliere, a come prepararli e consumarli, pretendendo solo ciò che fa stare bene, che può non corrispondere a ciò che piace realmente. Vengono solitamente messi in atto comportamenti ossessivi riguardanti la selezione, la ricerca, la preparazione ed il consumo degli alimenti, suddivisibili in varie fasi:
      1. Pianificazione dei pasti con diversi giorni di anticipo, al fine di evitare i cibi ritenuti dannosi (contenenti pesticidi residui o ingredienti geneticamente modificati, oppure ricchi di zucchero o sale);
      2. Impiego di una grande quantità di tempo nella ricerca e nell’acquisto degli alimenti a scapito di altre attività, fino a coltivare in prima persona verdure e ortaggi
      3. Preparazione del cibo secondo procedure particolari ritenute esenti da rischi per la salute (cottura particolare, utilizzo di un certo tipo di stoviglie)
  • Pensieri intrusivi che possono durare anche tutto il giorno riguardo il cibo;
  • Insoddisfazione affettiva e isolamento sociale causati dalla persistente preoccupazione legata al mantenimento di tali rigide regole alimentari autoimposte.

Che cosa comporta l’Ortoressia:

Tutti fattori che permettono di collocare l’ Ortoressia nella categoria delle nuove dipendenze a carattere ossessivo-compulsivo e distinguerla da altre patologie, in cui la fissazione è relativa alla qualità, più che alla quantità del cibo ingerito, come nell’Anoressia o della Bulimia.

Una deviazione anche solo minima da esse provoca una serie di conseguenze emotive a cascata, quali colpa, rabbia e umore depresso, fino a somatizzazioni di disturbi fisici (indigestioni, nausea, vomito).

A loro volta, i sensi colpa portano all’ulteriore irrigidimento delle regole alimentari, in un circolo vizioso, segnato da ansia sempre più crescente. Viceversa, dopo aver rispettato le regole alimentari, si provano generalmente sentimenti di soddisfazione e accresciuta autostima, collegati a un senso di controllo sulla propria vita.

Caratteristica peculiare è anche la presenza di rituali ossessivo-maniacali sul cibo. Spesso richiedono molte ore di tempo. Un comportamento tipico è il “trattamento igienico” del cibo. Questo viene effettuato mediante controlli scrupolosi per evitare il rischio di contaminazione, per paura che questo sia sporco o non sano.
Molto spesso questa minaccia arriva alla vera e propria mania di persecuzione, dove il soggetto ha paura di essere avvelenato.

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Dr.ssa Volpe Brinzaglia Alessandra