SINDROME DA VOMITO O VOMITING

Negli ultimi tempi si è osservato un aumento significativo dei casi di SINDROME DA VOMITO O VOMITING, rispetto all’Anoressia e la Bulimia.

Esistono varie forme di patologia alimentare (bulimia nervosa, anoressia nervosa, binge eating, bulimia nervosa, anoressia nervosa con condotte di eliminazione), ed emerge in modo chiaro che vi è un’associazione tra bulimia nervosa con autoinduzione di vomito (Vomiting Syndrome).

Sintomi e Comportamenti:

Le ragazze con tendenze bulimiche o anoressiche scoprono che vomitare consente loro di:

  • Tenere sotto controllo il peso senza dover rinunciare al piacere del cibo,
  • Evitare di mettere in allarme la famiglia in quanto,
  • Mantenersi  di qualche chilo sopra o sotto il loro peso forma in modo che non si sentano sotto pressione.

È sempre più frequente tra i  giovani e meno giovani, l’attenzione al proprio corpo.  Un’attenzione esasperata dall’immagine diffusa dai mass media di modelli esteticamente perfetti su cui identificarsi. Entrare in una taglia quaranta oppure mostrare un addome scolpito diventa il chiodo fisso.

Il mangiare e vomitare inizialmente viene utilizzato come strategia per non ingrassare. Questa tentata soluzione che permette di abbuffarsi senza dover fare i conti con il grasso. Ma attraverso la ripetizione della sequenza del: mangiare e vomitare, si trasforma in un rituale sempre più piacevole.

Le Particolarità del Vomiting:

La letteratura (APA, 1994) classifica la SINDROME DA VOMITO O VOMITING come una variante dell’Anoressia e della Bulimia nervosa ma, la ricerca empirica (Nardone et al., 1999; Nardone et al., 2005) ha mostrato come la SINDROME DA VOMITO O VOMITING si basi su una struttura e un modello percettivo differente.

Sia la Bulimia che l’Anoressia  ne costituiscono la matrice ma, una volta instaurato, la SINDROME DA VOMITO O VOMITING, questo perde ogni legame con il disturbo che ne ha causato l’insorgenza.

Per la persona il vomiting rappresenta un modo per perdere peso o evitare di aumentare di peso, continuandosi a nutrire, una tentata soluzione disfunzionale.

Quest’ultima all’inizio funziona ma, quando il ciclo abbuffata/vomito viene reiterato, si trasforma in un rituale piacevole e in pochi mesi, diventa un piacere di cui non si può fare più a meno.

I soggetti si abbuffano intenzionalmente per poi vomitare.

Struttura del Disturbo:

Il problema si trasforma rispetto alla forma iniziale, ovvero:
Dal tentativo di controllo del peso (come nelle anoressiche o bulimiche), si passa a una vera e propria compulsione irrefrenabile (vomiting).

Mangiare e vomitare diviene un piacere perverso a cui non si riesce a rinunciare.

Il piacere provato non è l’esito del mangiare ma, è dato dalla sequenza di tre fasi:

  • Eccitatoria: il desiderio si trasforma in attivazione fisiologica dell’organismo;
  • Consumatoria: si mangia fino a sentirsi completamente sazi;
  • Scarica: è rappresentata dal vomito.

Per quanto possa sembrare perverso o disgustoso, tutta la sequenza del rituale diviene un piacere irrefrenabile e travolgente.

Se in un primo momento eliminare tutto ciò che si è ingurgitato è solo un modo per evitare di accumulare calorie poi diviene un piacere irrinunciabile, un “amante segreto”, il demone che rapisce, che si discosta sempre più da qualsiasi altro piacere personale, sociale, professionale.

Essendo il Vomiting una sindrome a se stante, risultano fallimentari le metodologie di intervento utilizzate su anoressia e bulimia.

Restiamo in contatto;

Dr.ssa Volpe Brinzaglia Alessandra

BULIMIA

La BULIMIA è il disturbo alimentare senza dubbio più frequente in tutte le sue forme variegate.

Bulimia, letteralmente significa ‘fame da bue‘.

La Bulimia Nervosa è uno dei disturbi inerenti alla sfera dell’alimentazione ed è caratterizzata dalla tendenza a esercitare, in maniera disregolata, un eccessivo controllo sul proprio peso.

Caratteristiche :

Con il termine Bulimia Nervosa si definisce un disturbo psichico che compare durante la prima adolescenza.

È caratterizzato da eccessiva e costante preoccupazione per il peso e le forme, per cui la persona inizia a seguire una dieta ferrea, presentando però poi abbuffate e vomito autoindotto.

Dopo l’abbuffata si palesa la terribile paura di aumentare di peso, che a sua volta porta alla messa in atto di comportamenti compensatori (vomito autoindotto, uso improprio di lassativi, digiuno, esercizio fisico eccessivo).

I mezzi di compenso, come il vomito e il digiuno, portano ad avere altre abbuffate e il circolo vizioso, vomito – abbuffata – vomito – abbuffata, si autoalimenta e si mantiene fino a cronicizzarsi.

Le persone arrivano a mangiare qualunque cosa per il piacere di ingozzarsi.

Questi attacchi durano per un tempo che va da 15 minuti a 4 ore.

Vomitando o con altri metodi di compensazione (lassativi, eccessivo esercizio fisico, digiuno, etc.) le persone bulimiche credono di poter raggiungere la loro forma ideale e di poter allo stesso tempo soddisfare la loro necessità di cibo con le abbuffate.

Sintomi della bulimia:

  • Il comportamento alimentare è controllato quando si è in pubblico
  • Si scelgono prodotti ‘light’ e a basso contenuto di grassi per i cibi che vengono consumati “ufficialmente” e trattenuti all’interno del corpo
  • Si acquistano grandi quantità di cibi di scarsa qualità e facili da consumare per le abbuffate
  • Durante le abbuffate si consuma un’eccessiva quantità di cibo in un lasso di tempo limitato
  • Nello stesso tempo si accumulano cibi e si è preoccupati di avere sempre del cibo a disposizione
  • Non si hanno orari regolari per i pasti
  • Osservati da fuori tutto funziona perfettamente, la facciata è positiva
  • La bulimia causa emozioni di vergogna ed è tenuta spesso segreta
  • Disgusto per se stessi, sensazione di essere anormali
  • Isolamento sociale, trascurare i propri interessi, umore depresso
  • Molta attività sportiva

L’Ossessione per il peso corporeo conduce le persone con Bulimia Nervosa ad attuare persistenti e caratteristiche forme di riduzione alimentare, ovvero a seguire una dieta estrema e costante, determinata da regole alimentari estremamente rigide e inflessibili, le quali disciplinano il quanto e il cosa si deve mangiare.

Nei pazienti affette da bulimia nervosa, una difficoltà a tollerare le emozioni negative: le abbuffate infatti creano uno stato di piacevolezza. Questa sensazione piacevole iniziale serve soprattutto a bloccare e soffocare le emozioni negative provate. Tale comportamento dà vita a un circolo vizioso: sopprimere le emozioni attraverso il cibo porta a non risolvere mai i problemi favorendo l’abbuffata successiva; d’altra parte le abbuffate stesse portano alla comparsa di emozioni negative (senso di colpa, disgusto, paura d’ingrassare), che a loro volta innescano le nuove abbuffate.

Restiamo in contatto;

Dr.ssa Volpe Brinzaglia Alessandra